Nell’oscurità del profondo cielo, brilla una nebulosa dal profilo inquietante che ricorda il volto della classica strega delle fiabe. Da qui, il suo nome popolare: Nebulosa Testa di Strega. Questo affascinante “ritratto” dà l’impressione che la strega stia rivolgendo il suo sguardo verso la brillante stella Rigel, della costellazione di Orione (in alto a sinistra).
Più formalmente conosciuta come IC 2118, la Nebulosa Testa di Strega si estende per circa 50 anni luce ed è composta da granelli di polvere interstellare che riflettono la luce della supergigante blu Rigel. Il colore bluastro della Nebulosa Testa di Strega e della polvere che circonda Rigel è causato non solo dall’intensa luce della stella, ma anche perché i granelli di polvere diffondono la luce blu in modo più efficiente del rosso.
Lo stesso processo fisico fa sì che il cielo diurno della Terra appaia blu, sebbene i diffusori nell’atmosfera terrestre siano molecole di azoto e ossigeno. Rigel, la Nebulosa Testa di Strega, e il gas e la polvere che li circondano si trovano a circa 800 anni luce di distanza.
Dettagli tecnici e note dell’autore:
La Nebulosa Testa di Strega e Rigel si sono rivelate una vera sfida nel mio viaggio nell’astrofotografia. Le tante ore di integrazione sono state raccolte nei mesi di novembre, dicembre e gennaio sotto il cielo (bortle 4/5) del mio piccolo osservatorio di casa sulla costa adriatica. L’elaborazione è stata effettuata utilizzando Pixinsight, e le formule pixelmath di Bill Blanshan sia per la miscelazione dell’ha all rgb che per la riduzione stellare sono state decisive per il risultato. L’ostacolo più grande si è rivelato essere Rigel che, piazzata nell’angolo della mia inquadratura di scatto, ha creato alcuni riflessi dovuti ai miei filtri, soprattutto su L,G e B.
Dati tecnici:
Author: Simone Curzi