Ampio campo nell’Auriga, una costellazione invernale facile da individuare grazie alla sua forma pentagonale e alla luminosità di Capella, la terza stella più luminosa dell’emisfero settentrionale.
In questo mare ricco di stelle spiccano le tre nebulose diffuse ritratte nella foto. A sinistra IC 405, nota anche come C31 o come Flaming. La nebulosa brilla grazie alla radiazione ricevuta da AE Auriga che ionizza i suoi gas donandole un vivo colore, mentre i filamenti di un colore delicato nella parte inferiore sono dovuti al riflesso della luce blu della stella sulla polvere scura circostante.
Al centro in alto dell’inquadratura domina IC 410, detta anche Nebulosa Girini per via dei suoi filamenti nord-orientali (nella foto a ore 5) che ricordano la forma di due girini. Si tratta di una nebulosa a emissione, legata all’ammasso aperto NGC 1893, formato da stelle giovani e massicce piuttosto sparse tra loro e che sono responsabili della ionizzazione dei suoi gas.
Infine, sulla destra, la suggestiva Nebulosa IC 417 detta anche Nebulosa Ragno, che con la sua magnitudine 5.08 rappresenta un valido riferimento per l’identificazione visiva e che con i suoi colori delicati e al tempo stesso decisi chiude il campo inquadrato dallo scatto.
I colori di questa immagine sono realizzati con la palette di colori SHO di Hubble, ovvero un tipo di tecnica elaborativa ideata dai tecnici della NASA per mettere in risalto i tre gas più importanti che compongono le nebulose ad emissione, ossia Zolfo (simbolo chimico S), Idrogeno (H) e Ossigeno (O). Questo è possibile assegnando arbitrariamente il segnale dello Zolfo al canale rosso (R), il segnale dell’Idrogeno al canale verde (G) e il segnale dell’Ossigeno al canale blu (B), ottenendo un’immagine RGB in falsi colori.
Dettagli tecnici:
Author: Jesús Serrano cantero