La nebulosa a riflessione IC 63, nota come il Fantasma di Cassiopea, viene scolpita e illuminata dalla radiazione cocente della vicina stella variabile Gamma Cassiopeiae (la stella più brillante in alto a sinistra), che gradualmente erode la spettrale nube di gas e polveri.
La Costellazione di Cassiopea, così chiamata dalla mitica regina di Etiopia, forma un asterismo riconoscibile in cielo come una ‘W’. Il punto centrale della W è segnato da una stella sorprendente nota come Gamma Cassiopeiae, una subgigante bianco-azzurra e variabile eruttiva circondata da un disco gassoso. L’astro ardente, che risplende a circa 550 anni luce di distanza da noi, è 19 volte più massiccio e 65.000 volte più brillante del Sole e ruota all’incredibile velocità di 1,6 milioni di chilometri all’ora, oltre 200 volte più velocemente rispetto alla nostra stella. Questa rapida rotazione provoca ingenti eruzioni di materiale, che sono in relazione con le variazioni di luminosità osservate.
Il soffuso bagliore e l’aspetto etereo rendono la nube simile a un’apparizione spettrale nelle profondità dello spazio. In realtà si tratta semplicemente di un insieme di gas e polveri bombardati e plasmati dalla radiazione ultravioletta di Gamma Cassiopeiae, che provoca il bagliore rossastro dell’idrogeno. Il colore bluastro, invece, deriva da luce riflessa dalla polvere nebulare. IC 63 è quindi classificabile come nebulosa a emissione e a riflessione.
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Author: Sebastien Cuany